Lavoro di poesia, "adotta una figura retorica"



                                                                  L'infinito, Leopardi

           Sempre caro mi fu quest’ermo colle,            
e questa siepe, che da tanta parte
dell'ultimo orizzonte il guardo esclude.
Ma sedendo e mirando, interminati
spazi di là da quella, e sovrumani            
silenzi, e profondissima quiete
io nel pensier mi fingo; ove per poco
il cor non si spaura. E come il vento
odo stormir tra queste piante, io quello
infinito silenzio a questa voce
vo comparando: e mi sovvien l'eterno,
e le morte stagioni, e la presente
e viva, e il suon di lei. Così tra questa

immensità s'annega il pensier mio:
e il naufragar m'è dolce in questo mare. 




Nel famoso "Infinito" di Leopardi, è possibile individuare numerose figure retoriche, ma l'antitesi risulta essere la più frequente. L'antitesi è una figura retorica che accosta due termini con significati opposti, per far denotare l'entità del contrasto di significato al lettore. 

In questa poesia, l'antitesi possiede un grande valore, poiché denota l'ambiguità degli eventi trattati dall'autore; nel dettaglio: 


Questa siepe ... da quella (V.2, V.5). Nel secondo verso viene utilizzato l'aggettivo dimostrativo questa per indicare la vicinanza alla siepe, che però viene discostata dall'io lirico nel verso 5, con l'utilizzo dell'aggettivo "quella".


Silenzio a questa voce vo comparando (VV. 9-11). Leopardi paragona il silenzio alla voce, dando origine a un'ovvia opposizione di significato, donando un aura misteriosa e cupa ai suddetti versi.


Morte stagioni ... viva (VV.12-13). In pochi versi l'autore definisce le stagioni "morte" e "vive" allo stesso tempo, facendo realizzare al lettore un collegamento logico tra passato (le stagioni "morte") e il presente (le stagioni "vive").


Naufragar ... dolce = antitesi (V. 15). Leopardi definisce il naufragio un evento "dolce", se avviene nel mare dell'immensità (l'infinito, appunto), che porta l'autore a riflettere profondamente sulla continua angoscia che caratterizza la sua vita. 

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